Casa dei popoli: accoglienza, integrazione, solidarietà, legalità
Il passato che serve a guardare il futuro
L’Associazione Casa del Popolo svolge la sua attività nella sede di corso Ponticelli in continuità con precedenti esperienze culturali maturate a partire dal 1974, allorchè fu realizzata un’ampia riqualificazione della struttura già acquistata dal P.C.I. negli anni cinquanta e che oggi rientra nel patrimonio della “Fondazione Gerardo Chiaromonte”. Una scelta che, come scrisse Andrea Geremicca in occasione del trentennale: “fu il frutto non solo di un lungo lavoro e di molti sacrifici ma anche di riflessioni e confronti tra punti diversi dentro e fuori dal Partito, una vera e propria operazione politica e culturale, non un semplice fatto propagandistico”. Una di quelle istituzioni che, come scrisse Maurizio Valenzi, “hanno fatto crescere lo sviluppo democratico di Ponticelli”. Un centro che divenne “uno dei riferimenti più importanti della vita culturale della città”, con dibattiti, seminari e attaverso mostre di pittura e iniziative teatrali.
Oggi, oltre alle attività proprie, la Casa del Popolo promuove, in collaborazione con altre presenti sul territorio (Arci Movie, il Quartiere) numerose iniziative culturali ed ospita nella propria sede attività di recupero ed integrazione sociale (i maestri di strada), lezioni di italiano ai richiedenti asilo, il SUNIA, corsi di teatro e di ballo.
L’Associazione Casa del Popolo, nata nel 2005, ha lo scopo, come recita l’art.3 dello Statuto, di “promuovere tutte le iniziative che favoriscano la diffusione della cultura, del lavoro e della politica attraverso riunioni, convegni, seminari, mostre e manifestazioni tendenti a far conoscere e approfondire studi su tali argomenti ed agire sulla memoria”. Perchè, per usare le parole di Ubaldo Grimaldi, “Ricordare e documentare è utile a raccontare la vita e la crescita della nostra microrealtà e serve a dare spiegazioni di quel che siamo diventati, ma soprattutto perchè niente nasce dal vuoto e parlare ai giovani del passato può aiutare a costruire il futuro”.
Una riflessione sulla nostra realtà e le periferie che, come scrisse Aldo Cennamo nella prefazione al catalogo di Giorgio Di Dato ‘Napoli allo specchio’, “oggi merita ancora più attenzione in ragione del lento e progressivo degrado che inesorabilmente allontana ed emargina dal cuore della città le aree in cui maggiormente si addensa il disagio sociale. Insieme ad altre associazioni culturali e di volontariato (laiche e religiose), siamo convinti che vada compiuto ogni sforzo per far maturare una nuova coscienza civile informata alla cultura della legalità e del bene comune, al rispetto della persona.